Il bosco d'oro è il coraggio di Lila

C’era una volta, in un piccolo villaggio circondato da boschi incantati, una giovane ragazza di nome Lila. Lila era conosciuta per il suo spirito avventuroso e il suo amore per la natura. Ogni giorno, dopo aver aiutato i genitori nei campi, si avventurava nel bosco, esplorando sentieri segreti e raccogliendo fiori colorati.

Il bosco era sempre stato un luogo di meraviglia: gli alberi si ergevano maestosi, le foglie frusciavano dolcemente al vento e i ruscelli cantavano melodie cristalline. Tuttavia, negli ultimi tempi, qualcosa era cambiato. Gli alberi sembravano più spenti, le foglie più opache, e un silenzio inquietante aveva sostituito il solito canto degli uccelli.

Un giorno, mentre seguiva un canto melodioso che non aveva mai sentito prima, Lila si imbatté in una radura sconosciuta. Al centro della radura, svettava un grande albero secolare con foglie d’oro che brillavano alla luce del sole. Le sue radici affondavano profondamente nella terra, ma il tronco appariva fragile, quasi sofferente.

Mentre si avvicinava, una piccola luce azzurra si staccò da un ramo e le volteggiò intorno. Con sua grande sorpresa, la luce si trasformò in una creatura minuscola con ali trasparenti e brillanti. Era una fata.

L’incontro con Aurelia

«Chi sei?» chiese Lila, affascinata dalla piccola creatura.

«Mi chiamo Aurelia, e sono la custode del Bosco d’Oro» rispose la fata con voce delicata. «Questo luogo era un tempo pieno di magia e luce, ma un’ombra oscura si è insinuata tra gli alberi, rubando la vita dal bosco. Se non facciamo qualcosa, presto tutto svanirà.»

Lila si sentì stringere il cuore. Non poteva lasciare che il bosco morisse.

«Cosa posso fare per aiutarti?»

«Per riportare la luce al Bosco d’Oro, servono tre ingredienti magici: una lacrima di gioia, un raggio di sole e un abbraccio sincero. Ma trovarli non sarà facile.»

Senza esitare, Lila annuì. Era pronta a intraprendere l’avventura più grande della sua vita.

La ricerca della lacrima di gioia

Il primo ingrediente, la lacrima di gioia, era il più misterioso. Lila non sapeva da dove cominciare, ma decise di recarsi alla sorgente del fiume che attraversava il bosco. Lì, tra le rocce, trovò un gruppo di anatre che nuotavano allegramente.

Tra loro c’era una madre anatra che osservava con amore i suoi piccoli mentre facevano il loro primo tuffo nell’acqua. Il suo sguardo era colmo di orgoglio e felicità. Quando il più piccolo riuscì a nuotare da solo, la madre anatra emise un verso dolce e dai suoi occhi scese una piccola lacrima scintillante.

Lila si affrettò a raccoglierla con delicatezza in una fiala di vetro. Aveva trovato il primo ingrediente.

Alla ricerca del raggio di sole

Il secondo ingrediente sembrava ancora più difficile. Come si può catturare un raggio di sole?

Lila decise di consultare il saggio gufo del bosco, un vecchio uccello dagli occhi dorati che viveva tra i rami di una quercia secolare.

«Per catturare un raggio di sole» spiegò il gufo «devi arrampicarti sulla montagna più alta e accogliere la prima luce dell’alba nel palmo della tua mano. Solo chi ha il cuore puro può farlo.»

Senza perdere tempo, Lila si mise in cammino. La scalata fu faticosa, il vento soffiava forte e la notte era gelida. Ma lei non si arrese.

Quando il sole sorse, allungò la mano verso la luce. Un piccolo raggio si staccò dal cielo e si posò delicatamente sulle sue dita, trasformandosi in una minuscola sfera luminosa.

Aveva trovato il secondo ingrediente.

L’abbraccio sincero

L’ultimo ingrediente era l’abbraccio sincero, ma come si poteva trovare qualcosa di così astratto?

Mentre rifletteva, Lila udì un lamento. Seguì il suono e trovò un piccolo cerbiatto impigliato in un cespuglio di rovi. Il povero animale tremava di paura.

Lila si avvicinò lentamente, parlando con dolcezza per calmarlo. Con pazienza, rimosse le spine e liberò il cerbiatto.

Per un momento, l’animale la guardò con occhi pieni di gratitudine. Poi, con un gesto inaspettato, si avvicinò e si strinse contro di lei in un tenero abbraccio.

Lila sentì una calda energia avvolgerla. Sapeva di aver trovato l’ultimo ingrediente.

Il ritorno alla radura

Quando tornò da Aurelia, la fata appariva più debole che mai. Il Bosco d’Oro stava ormai morendo.

«Hai trovato gli ingredienti?» chiese con voce flebile.

Lila annuì e, senza esitare, versò la lacrima di gioia sulle radici dell’albero. Poi lasciò che il raggio di sole illuminasse il tronco e infine strinse l’albero in un forte abbraccio.

All’improvviso, una luce dorata si propagò nel bosco. Gli alberi tornarono a splendere, i fiori sbocciarono e gli uccelli ripresero a cantare. Il vento stesso sembrava ridere di gioia.

Aurelia volò intorno all’albero, ora più luminosa che mai.

«Hai salvato il Bosco d’Oro, Lila. Da oggi, sarai la sua custode.»

Lila sorrise, sentendo nel cuore la certezza che avrebbe sempre protetto quella foresta magica.

E così, il Bosco d’Oro tornò a splendere e la storia di Lila divenne una leggenda tramandata nel villaggio per generazioni.



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